Vitamina D3 alleato fondamentale contro il Coronavirus, perché non ammetterlo?

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Sentiamo parlare del ruolo della vitamina D3, come sostanza importante per la prevenzione, dall’inizio della pandemia da  Covid-19 è stato infatti verificato che la sua assunzione protegge i soggetti sia dal contrarre il coronavirus ma, soprattutto, limita i possibili danni e l’aggravarsi dei pazienti che, pur assumendola, si ammalano con sintomi molto leggeri e senza complicazioni.

Non si spiega come mai per mesi, anzi quasi per un anno ormai, siano state veloci e affrettate le smentite sul ruolo fondamentale svolto dalla vitamina D3, anziché consigliarla come supporto al sistema immunitario quindi, i canali di informazioni ufficiale si sono prodigati nel disincentivare l’utilizzo della stessa, condannandola insieme ad altre sostanze come la vitamina A, la quercetina, la vitamina C.

Parlando di integratori è proprio l’Istituto Superiore di Sanità ad affermare che “la supplementazione alimentare di nutrienti al fine di aumentare la funzionalità del sistema immune non ha indicazione in caso di una adeguata assunzione, anzi può risultare addirittura dannosa se comporta un superamento delle dosi massime giornaliere”.   Cosa possiamo dire al riguardo? a parte il modo poco chiaro di scrivere in lingua italiana nel documento ufficiale pubblicato sul loro sito Sito Istituto Superiore della Sanità, queste raccomandazioni, che troviamo in diversi siti, se confrontate con studi e ricerche documentate sull’utilizzo funzionale di queste sostanze, sembrano del tutto pretestuose. Leggete questi link per farvi un’idea:

https://www.recentiprogressi.it/archivio/3366/articoli/33416/

https://www.nostrofiglio.it/bambino/salute/bambini-e-covid-19-vitamine-e-integratori

E poi a quali evidenze scientifiche dobbiamo fare riferimento? Le stesse che hanno permesso per mesi di far dilagare l’epidemia facendo risultare l’Italia come prima assoluta nel mondo occidentale per il tasso di letalità da covid-19?

Tasso di letalità Covid in Italia

 

Ho verificato e sul sito del Ministero della Salute e, purtroppo, sconsigliano l’utilizzo di integratori ed, in particolare, della vitamina D3; addirittura viene inserita nell’archivio come “Fake News”, allego il link e spero che il Ministero avrà l’onestà intellettuale di correggere e di parlare degli studi e delle ricerche serie che da molti anni annoverano la vitamina D tra le sostanze più importanti per il nostro corpo.

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioFakeNewsNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&tagId=1314

Se ci limitiamo a prendere come corrette le indicazioni delle fonti ufficiali dovremmo accettare che

“Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che la vitamina D giochi un ruolo nella protezione dall’infezione da nuovo coronavirus. La Circolare del 30 novembre 2020 del ministero della Salute “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2” sottolinea che “non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato.”

Paesi che hanno ammesso l’utilizzo della vitamina d3 contro il covid-19

Mentre in Italia siamo ancora così arretrati e fermi,  Inghilterra e Scozia hanno deciso di procedere alla distribuzione gratuita di vitamina D per le fasce più fragili della popolazione allo scopo di ottenere una maggiore protezione dal Covid-19.

All’inizio dell’inverno Boris Johnson ha dichiarato che  il governo britannico, sulla scia di quanto fatto in Scozia, avrebbe distribuito gratuitamente (e per quattro mesi) vitamina D ad anziani, obesi e persone di etnia con pelle scura.

Altrettanto sensibile all’importanza del corretto utilizzo della vitamina D si è dimostrata la Slovenia, dove la deputata Meira Hot, con una lettera al ministro della Salute Tomaž Gantar, sollecita la prescrizione gratis di vitamina D ai malati cronici e ai più anziani di 65 anni.

A questo proposito è stato pubblicato nel giugno del 2020 uno studio condotto proprio da scienziati della Facoltà di Medicina, Università di Lubiana in Slovenia https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7275153/

nel quale viene esplicitamente consigliato l’utilizzo di questa integrazione per aiutare la risposta immunitaria contro il covid-19.

Vi consiglio di leggere questo articolo perché contiene anche importantissime considerazioni su come alcune scelte delle autorità sanitarie pubbliche siano influenzate da fattori non meramente di tutela della salute e della vita dei cittadini ma da ben altri interessi.

Utilizzo della Vitamina D3 in Italia

Anche in Italia finalmente, negli ultimi mesi, si stanno creando delle aperture sull’argomento e, mentre siamo ancora nel bel mezzo della seconda ondata di contagio, sempre più spesso leggiamo articoli scientifici dedicati al ruolo antivirale della vitamina D, che si sta dimostrando fondamentale per proteggerci dal contagio e dai danni dalla infezione da coronavirus.

Nel luglio 2020, sul sito dell’Istituto superiore di sanità, che sembra cambiare idea riguardo alle integrazioni, si legge che la vitamina D “potrebbe cooperare con l’interferone nella risposta antivirale”

https://www.iss.it/coronavirus/-/asset_publisher/1SRKHcCJJQ7E/content/covid-19-la-vitamina-d-potrebbe-cooperare-con-l-interferone-nella-risposta-antivirale

 

Mentre da parte di medici e operatori in genere che orbitano intorno al servizio sanitario nazionale ci sono ancora molte riserve nell’ammettere l’importanza dell’azione della vitamina D3, negli ultimi mesi sono state sempre più frequenti le prese di coscienza nel senso opposto e sempre più spesso leggiamo notizie favorevoli al suo utilizzo.

Quello che pare incredibile è come si possa ignorare tutta quella parte di ricerca scientifica che ormai da anni, sulla vitamina D3, è arrivata a importanti conclusioni tanto da annoverarla non solo come antivirale ma come sostanza (o più precisamente “ormone”) fondamentale per la risposta immunitaria e per scongiurare patologie gravi come quelle autoimmuni ed oncologiche.

Prof. Michael Holick esperto mondiale di vitamina D3

Per fortuna l’orribile seconda ondata di Covid-19 in Italia e nel mondo sta facendo cambiare rotta e assistiamo alla pubblicazione di studi (già da tempo esistenti ma non presi in considerazione) che inconfutabilmente mostrano come la vitamina D3 sia non solo importante ma fondamentale; a parlarne è, in particolare, uno dei massimi studiosi a livello mondiale il Prof. Michael Holick, Un medico della Boston University sostiene che una quantità sufficiente di vitamina D può ridurre il rischio di contrarre il coronavirus del 54%.

Il dottor Michael Holick, professore di medicina, fisiologia e biofisica, come leggiamo nel bell’articolo del Boston Herald ha affermato: «La gente cerca il farmaco magico o aspetta il vaccino e non cerca qualcosa di così semplice».

https://www.bostonherald.com/2020/09/17/vitamin-d-can-help-reduce-coronavirus-risk-by-54-boston-university-doctor/

Holick e i suoi colleghi hanno studiato i campioni di sangue di oltre 190mila americani di tutti i 50 Stati e hanno scoperto che coloro che avevano livelli carenti di vitamina D avevano una positività al Covid-19 del 54% superiore a quelli con livelli adeguati di vitamina D nel sangue.

Inoltre, il rischio di contrarre il coronavirus ha continuato a diminuire con l’aumentare dei livelli di vitamina D. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Public Library of Science One. «Più alto è stato il livello di vitamina D, minore è stato il rischio», ha detto il prof. Holick.

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0239252

Purtroppo ancora non esiste il libro tradotto in italiano del professore ma ci sono testi molto validi che consiglio di leggere perché si ispirano ai suoi studi.

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Finalmente e sorprendentemente anche sul canale ufficiale Ansa in data 16 gennaio 2021, leggiamo che secondo la Società Italiana Sistema 118  “Nella strategia di prevenzione del contagio da Sars-CoV2 è fondamentale assicurare valori ematici elevati adeguati di vitamina D3 (perché sono direttamente correlati ad una aumentata risposta immunitaria), in supporto alla terapia contro la malattia, nonché alla terapia della sindrome post-Covid, poiché la modulazione della risposta immunitaria della vitamina D contrasta la tempesta citochinica infiammatoria”.

Leggendo i dati emersi dalla presa in carico di alcune centinaia di malati Covid è risultato che, nella totalità dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta secondaria a polmonite interstizio-alveolare, era presente un deficit estremamente severo di vitamina D3, tanto più marcato quanto più compromesse erano le condizioni cliniche”.

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/01/14/covid-sis-118-associare-vitamina-d-alla-terapia-a-primi-sintomi_ef8c4a94-7e37-4411-9f23-21202abac915.html

Che dire? Meglio tardi che mai…e auspichiamo che anche i canali ufficiali prendano in considerazione questi dati che stanno sempre più spesso emergendo in modo evidente tanto che non è possibile ignorarli.

Nel nostro Blog di Salutebellezzanaturale.com Torneremo in molti altri articoli a parlare di vitamina D3 soffermandoci su diversi aspetti tutti importanti, ci sono numerose ricerche sia internazionali che italiane condotte da diverse Università che si stanno interessando sempre più spesso al tema.

Intanto vi posso dire che personalmente integro la vitamina D da molti anni, sempre si consiglio di esperti in supplementazione ad alte dosi, come consiglio di fare a chiunque voglia arrivare ad un valore ottimale nel sangue.

Qua di seguito vi indico due prodotti che ho selezionato e che sono tra i migliori sul mercato mondiale.

 

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