La solitudine che guarisce

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Durante i tanti, troppi anni, in cui  ho  sperimentato  ” la malattia ” autoimmune  e ho  studiato giorno  e  notte  da sola (mentre tutti mi prendevano per pazza) per capire cosa stava accadendo al mio corpo e per trovare delle terapie per stare meglio e poi guarire ho capito davvero cosa significhi SOLITUDINE.
Quella più profonda, la solitudine dell’anima dove cerchi continuamente di stare a galla ma sprofondi sempre più nella disperazione.

Gli altri, giustamente, proseguono con le loro vite mentre Tu stai ferma quasi immobile e vedi la vita intorno caotica andare avanti, magari non andare avanti nel modo in cui tu vorresti, ma scorrere comunque.restare soli
A quel punto diventi spettatore della vita, non più il protagonista nemmeno della tua, e osservi come da dietro una vetrina le altre persone fare carriera, avere figli, fare viaggi, fare sport, ballare, impiegare i propri guadagni per il proprio futuro mentre io impiegavo tutti i miei in medici,  analisi  e  terapie anche inutili, perché, per arrivare a quelle giuste, spesso si va per forza per tentativi ed errori.

Ora mi rendo conto di quanto sono stata sola negli anni più bui, un poco per scelta, un poco perché la solitudine c’era anche  se in presenza fisica di altre persone, anzi c’era ancora di più  perché  era  difficile  capissero la situazione nella quale fossi realmente.

La mia SOLITUDINE è stata, quindi, per lo più una scelta e la rifarei. Solo da quella solitudine, infatti, è stato possibile far uscire  il tempo per  lo  studio  e  l’approfondimento; oltre alle  terapie studiavo e ricercavo sempre,  non  solo  le ricerche che ora si fanno di solite on line e che, se non sapute fare nel modo corretto, possono  risultare tutt’altro che utili.

Cercavo contatti di altre persone che ce l’avevano fatta, di medici che stanno nell’ ombra  perché applicano protocolli non ufficiali. Leggevo libri. Tanti tantissimi libri e riviste di medicina, omeopatia, immunologia, rimedi naturali e non. Ascoltavo video e  conferenze  per  sapere  quanto più  potessi  dell’argomento  che mi interessava  ossia la  malattia autoimmune nei primi tempi, per  poi  capire che  quello non bastava, altrimenti avrei  fatto l’errore  che, purtroppo, commette la “scienza”, ossia, considerare il mio corpo come una entità esclusivamente biochimica e materiale.

Tuttavia non dimenticherò le poche anime affini che hanno saputo, anche se da lontano, aiutarmi a non farmi sentire completamente perduta, un giorno non lontano le nominerò      e ringrazierò tutte, sperando di non dimenticare nessuno.

Adesso, con la vita troppo caotica e spesso piena di cose senza senso che ci troviamo a fare, arrivo quasi a rimpiangere alcuni momenti di  solitudine, abbandono e di profonda riflessione ma cerco  sempre di  recuperarli grazie  alla  pratica costante della meditazione.

Vi  suggerisco  di  cercare  sempre  questa  solitudine  benefica  in  voi;  anche  in  mezzo  a  tutto  questo  mondo  forsennato permettete alla vostra  anima  di riposare   e non permettete mai a nessuno di  stravolgere  la vostra    vera natura e i vostri desideri più profondi.

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