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Il libro del dott. Paolo Giordo “Attacco alle Malattie del Cervello” tratta una materia che in Italia è stata finora affrontata in modo poco approfondito e, soprattutto, ha interessato poco le terapie di cura integrate e “alternative” rispetto a quelle applicate e riconosciute dalla medicina ufficiale.
Paolo Giordo http://www.dottorpaologiordo.it/ medico specializzato in neurologia, già da molti anni ha maturato esperienza nel trattamento di patologie definite incurabili o comunque poco trattabili dalla medicina attraverso l’utilizzo di terapie quali la nutrizione, la fitoterapia, l’omeopatia, l’omotossicologia, le terapie chelanti e antiossidanti.
Collabora con diverse riviste specializzate e negli ultimi anni si è interessato in particolare del ruolo della vitamina D3 e delle sue proprietà curative in diverse patologie, fino a divenire uno dei referenti italiani del protocollo del Dott. Cicero Coimbra, neurologo brasiliano, professore dell’ Università Federale di San Paolo (Brasile) e anche ricercatore nell’ambito delle malattie del sistema nervoso e malattie autoimmunitari.
In questo testo il dott. Giordo, come neurologo, cerca di spiegare il motivo per cui, negli ultimi anni, si è registrato un forte aumento delle malattie neurodegenerative e del sistema autoimmunitario che hanno come bersaglio il cervello.
Il testo si compone di nove capitoli attraverso i quali viene prima spiegato l’impatto che hanno avuto le profonde modificazioni ambientali sulla nostra salute e in particolare l’influenza che hanno i cambiamenti climatici, alimentari, culturali e sociali e in particolare le alterazioni e i danni che l’inquinamento (con le centinaia di sostanze tossiche presenti) provoca al nostro sistema immunitario.
Il terzo capitolo approfondisce in modo più puntuale le condizioni che portano all’insorgere delle malattie neurodegenerative e autoimmuni, passando in rassegna cause quali il metabolismo sbilanciato dei glucidi che porta a neurodegenerazione, a certi fattori fisici e alcuni farmaci comunemente utilizzati e neurotossici, ai sempre più diffusi additivi alimentari (ormai da considerare una dose quotidiana di veleni), ai metalli tossici, alla sottovalutata ma molto importante connessione infettiva.
Quest’ultima riguarda non solo studi che collegano l’insorgenza di queste patologie alla presenza di batteri e virus ma anche di infezioni comunemente tollerate e ritenute non pericolose quali la candida che, in realtà, risultano essere assai insidiose e deleterie per la salute del nostro sistema immunitario.
Per finire, tra i fattori predisponenti, si parla anche della c.d. “aggressione tecnologica” che contribuisce ad indebolire il nostro organismo.
“Le rapide modificazioni ambientali, specie nell’ultimo secolo, hanno quindi messo il nostro corpo biologico di fronte a un’impasse difficile da affrontare e ancor più da risolvere”.
“In questo impatto sono da comprendersi anche la miriade di inquinanti atmosferici, alimentari, fisici e psicologici che vanno ad aggredire pesantemente l’equilibrio biologico e metabolico del nostro organismo”
La stretta correlazione funzionale, energetica, endocrina e immunitaria che i nostri organi hanno fra loro determina una condizione che porta il cervello ad essere attaccato e a divenire il bersaglio finale di questo enorme squilibrio.
Vengono così descritte in modo chiaro ed esaustivo le principali patologie degenerative che possono colpire il cervello, si parla, come già accennato, di sclerosi multipla (SM), malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), miastenia gravis e le malattie collegate con lo squilibrio immunitario come la fibromialgia e la sindrome da fatica cronica.
Nel libro il dott. Giordo spiega come le malattie autoimmunitarie e neurodegenerative siano in costante e rapido aumento senza che la medicina convenzionale sia stata in grado di trovare terapie valide ed efficaci, è per questa ragione che, in molti casi, si arriva a parlare di malattie “non suscettibili di cura” attraverso i farmaci.
Tutte le malattie neurodegenerative e autoimmuni vengono comunemente curate da una serie di farmaci dai nomi complicati e fantasiosi (azatioprina, ciclofosfamide, metotrexate, mitoxantrone) fino ad arrivare ai farmaci c.d. di “nuova generazione” o “biologici”, che di biologico hanno solo il nome.
In realtà si tratta di immunosoppressori o chemioterapici “a bersaglio”, che lasciano grossi dubbi sulla loro reale efficacia, visto che sono molti i pazienti che non hanno alcun tipo di beneficio dalla loro assunzione.
Ad esempio, nella sclerosi multipla i vari interferoni e il co-paxone presentano un’efficacia molto parziale nel controllare l’attività e la progressione della malattia e ciò è tanto più significativo dal momento che la malattia stessa presenta un andamento quanto mai variabile e poco prevedibile.
La maggior parte dei pazienti, infatti, continua ad avere nuove lesioni e nuove ricadute con o senza l’intervento della terapia.
La stessa neurologa e premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, alcuni anni prima di morire, ebbe a dire che «sia le forme più comuni di sclerosi multipla, sia quelle progressive e secondarie, a tutt’oggi, non sono suscettibili di cura».
Se questo è lo stato dell’arte della medicina ufficiale, che porta sia medici che, soprattutto, i pazienti a disperare nella possibilità di trovare terapie e rimedi davvero validi e soprattutto che possano andare a correggere le cause reali di tali patologie, le terapie c.d. non convenzionali – con una spinta enorme negli ultimi anni grazie anche alla rete che ha permesso agli interessati di potersi documentare in modo più autonomo ed approfondito rispetto al passato – stanno facendo enormi passi nella giusta direzione, ossia quella di indagare le cause degli squilibri e di poterli finalmente correggere per dare una speranza a chi soffre terribilmente per queste malattie.
A questo punto il Dott. Giordo, a fronte delle terapie convenzionali che non offrono soluzioni soddisfacenti, e che anzi, troppo spesso, comportano per il paziente effetti collaterali pesanti quanto le patologie che cercano di trattare, spiega come far fronte grazie ad altre cure.
Si parla allora di “terapia alimentare” passando in rassegna alcune diete ideate per aiutare i pazienti autoimmuni, quali la dieta Kousmine, la dieta del dott. Max Gerson, la dieta senza glutine e caseina, la metodica del “digiuno” che ultimamente viene praticato sempre più spesso nel caso di patologie croniche e nei pazienti oncologici e la c.d paleodieta, molto in voga tra gli sportivi, che dà ha ottimi risultati se applicata nei pazienti con patologie a carico dell’apparato intestinale.
Dopo essersi soffermato ad analizzare le maggiori metodiche nutrizionali che hanno portato a risultati importanti in questo genere di patologie tratta anche di altre terapie integrate quali quella chelante, la fitoterapia, l’omeopatia e l’utilizzo di sostanze antiossidanti, quest’ultime in particolar modo sono molto importanti se si considera che più importanti micronutrienti (vitamine, minerali, enzimi) sono ormai assai carenti nell’alimentazione moderna.
La sostanza più importante e a lungo sottovalutata, tra quelle richiamate, è rappresentata dalla vitamina D.
La sua diffusa e annosa carenza sembra essere in relazione con tutte le malattie autoimmunitarie neurologiche e non, oltre a rappresentare un alto fattore di rischio di molte altre patologie diffuse.
Si parla anche di diverse altre sostanze che possono essere assunte con integratori, molto utili per ciascun paziente, in base alle diverse situazioni personali quali: coenzima Q10, biotina, glutatione, cannabis, tiamina e niacina (vitamine del gruppo B), vitamina K2, acido alfa-lipoico, N- aceltil- cisteina e molte altre; anche queste sono dalla medicina tradizionale poco conosciute e ancora meno utilizzate soprattutto nelle dosi che risultano essere di aiuto per contrastare lo stress ossidativo, una tra le principali cause di questo tipo di insidiose patologie.
L’autore, infine, approfondisce la stretta connessione tra l’insorgenza di queste malattie e un nemico potente e silenzioso ma purtroppo spesso sottovalutato: il c.d. “stress”.
Il cervello, è filogeneticamente predisposto a ben altri tipi di stressors (fattori che causano la risposta stressante) rispetto a quelli con cui ci confrontiamo oggi. Nella vita e nella società moderne esiste infatti un tipo di stress nuovo, dovuto a fattori un tempo sconosciuti al nostro sistema biologico. Imparare a riconoscerli e trovare adeguati correttivi è fondamentale per potere prevenire e trattare questo genere di alterazioni e offrire ai pazienti una concreta speranza di cura che altre terapie al momento non possono assicurare.
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“Attacco alle Malattie del Cervello” risulta quindi essere un libro completo e unico per il tema trattato e offre al lettore una panoramica approfondita del tema; consigliato a medici, pazienti e operatori della salute quali nutrizionisti, naturopati, farmacisti e chiunque sia interessato a questo argomento.
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