Verità e Giustizia non sono mai stati per me degli ideali astratti ma li ho sempre sentiti come parte del mio DNA e li ho e rincorsi a costo di farmi male e restare spesso senza energia perché spesso mi sono scontrata con una realtà che andava in tutt’altra direzione.
Quando mancava uno dei due entravo subito in allarme. Anche se, per la mia salute e le mie attitudini, non è stata assolutamente una scelta sensata laurearmi in Giurisprudenza, farlo è stato coerente solo con questo mio bisogno.
Astrattamente all’Università si studiava proprio per analizzare e per conoscere di ogni situazione umana la verità e di conseguenza ottenere giustizia. In teoria… Poi in pratica diventa tutto molto più complicato, infatti, le mie esigenze di anima mi hanno fatto cambiare strada rispetto a quella che sarebbe scaturita direttamente da quel corso di studi e ho preferito un altro percorso.
Però resta impresso nel mio modo di ragionare questo doppio binario di ricerca continua della Verità e della Giustizia, ed è ancora più importante in questo momento storico che sta cambiando radicalmente la vita e il futuro di tutti noi anche se, forse per timore, nessuno è davvero consapevole di quanto stia accadendo realmente e cosa ci aspetti.
Abbiamo assistito allo scontrarsi tra teorie più o meno complottiste e convenzionali, ottimisti e pessimisti, sul seguire le idee di un virologo piuttosto che di un altro, si è detto, letto e sentito dire di tutto. Da chi nega che addirittura ci sia alcun virus e che sia tutta una montatura a chi ritiene che il virus non sia una casualità ma qualcosa di più, da chiarire anche a livello internazionale.
Il modo migliore per conoscere davvero la realtà è farsela raccontare direttamente dalle persone in carne e ossa che sono state toccate, in quale modo, dagli effetti del coronavirus. Ormai lo sto facendo da quasi due mesi. Non per curiosità verso la vita intima altrui, ma per sete di verità. Grazie al web (non alle notizie che se montate ad arte possono alterare la realtà dei fatti) e soprattutto ad alcuni gruppi social a tema (vedi in particolare il gruppo facebook “Noi denunceremo”https://www.facebook.com/groups/2952930391412608/ ) si leggono decine di testimonianze dirette e taglienti che raccontano quello che è accaduto, che sta accadendo e che si spera finisca il prima possibile.
In molti narrano dei propri genitori ma anche dei loro fratelli o del coniuge che spesso non ce la fanno dopo aver contratto il coronavirus e se ne vanno in modo molto veloce aggravandosi da un giorno all’altro, anche senza, apparentemente, aver avuto sintomi molto significativi e allarmanti.
È doloroso leggere le testimonianze dirette dagli interessati ma è l’unico modo sicuro per capire bene e proteggerci, se possibile, facendo prevenzione. Ad esempio sono stata molto colpita dalla scomparsa di quest’uomo di soli 51 anni che in una settimana è venuto a mancare:
Sarebbe importante capire bene le caratteristiche personali e le abitudini di vita di chi non ce l’ha fatta, forse potremmo ricavare utili informazioni su chi colpisca di più e del perché lo faccia. Capirlo ci consentirebbe di approfondire il tema della “prevenzione” , fondamentale ma trascurato in questa occasione come anche per il resto dei problemi di salute.
Di sicuro tutti i medici ed operatori sanitari che sono morti hanno avuto una esposizione al virus maggiore in termini di concentrazione della carica virale. Per questo tutte le misure di distanziamento sociale sono necessarie e imprescindibili per contenere il diffondersi dell’infezione.
Nel gruppo Facebook “Di malattia autoimmune si può guarire”che amministro ormai da due anni , visto il tema assai delicato che trattiamo nella nostra comunità, per questa emergenza ho cercato sempre di mantenere un clima più sereno possibile ma realista fino dall’inizio dell’epidemia, e sono stata aiutata da tutti i membri del gruppo che mi hanno seguita e supportata in questa scelta, per cui li ringrazio tutti uno ad uno.
Hanno dimostrato massima collaborazione e maturità nel trattare con modi seri e rispettosi temi caldi come quello dei vaccini per il virus, che spesso vengono, invece, affrontati con troppa superficialità non solo sui social ma anche in notiziari di ogni genere. Noi nel gruppo riflettiamo insieme senza scontrarci cercando davvero di capire cosa sia giusto decidere per la nostra salute a fronte di quello che stiamo vedendo accadere intorno a noi, nostro malgrado.
Siamo una piccola goccia nell’oceano ma abbiamo anche noi il nostro ruolo e valore nel distinguere tra verità e qualcosa che invece conduce lontano da essa.