Già nei giorni scorsi alcuni medici thailandesi del Rajavithi Hospital di Bangkok hanno detto di aver effettuato con successo trattamenti su pazienti affetti da coronavirus con una combinazione di farmaci utilizzati contro l’influenza e contro l’HIV. E i risultati hanno portato a miglioramenti notevoli dopo 48 ore. In questo modo è stata guarita anche una paziente cinese di 70 anni di Wuhan.
Anche le autorità sanitarie cinesi, hanno provato a combattere il coronavirus somministrando cocktail di farmaci anti influenzali e anti HIV utilizzato dai medici thailandesi, ottenendo dei miglioramenti.
E’ stato però successivamente spiegato che questa non può essere considerata la cura definitiva ma che senza dubbio ha permesso il miglioramento dei pazienti, risultati inizialmente positivi al test e poi diventati negativi nell’arco di 48 ore.
Ieri la La tv cinese Cgtn ha diffuso la notizia secondo cui alcuni test preliminari, effettuati con cellule in vitro, hanno individuato due farmaci in grado di neutralizzare il virus.
I due medicinali sono l’Abidol e Darunavir, e la scoperta è stata fatta da un team di ricercatori della Zhejiang University.
A guidare la squadra è stata Li Lanjuan, nota epidemiologa cinese, impegnata nella lotta al nuovo morbo. La ricercatrice ha portato personale medico dalla provincia del Zhejiang nella provincia centrale dell’Hubei, quella dalla quale si è propagato il virus, proprio con l’obiettivo di sviluppare il trattamento per i pazienti.
La Dott.ssa Lanjuan ritiene invece poco efficace il Kelizhi, un medicinale anti-Hiv attualmente utilizzato per combattere la malattia, e sottolinea che presenta anche effetti collaterali. E raccomanda, quindi, di inserire i due farmaci individuati nel programma della Commissione nazionale sanitaria per il trattamento dei pazienti infettati.
Le Borse festeggiano – La notizia è stata accolta con sollievo dai mercati finanziari, che viaggiano in prevalenza in positivo. Dopo la chiusura positiva delle Borse asiatiche (Tokyo +1,02%, Hong Kong +0,42%, Shanghai +1,34%), procedono in rialzo anche quelle del Vecchio Continente.
Arriva subito la smentita da parte dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ricordando che non esiste ancora una cura contro il virus. I medicinali testati non possono essere definiti efficaci e non ci sarebbe nulla di concreto per combattere il virus, fanno sapere gli esperti dell’Oms.
A confermare che una terapia è ancora lontana anche Massimo Galli, docente dell’ Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco. “Si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione. In una situazione così critica – ha detto Galli – si lavora con quello che si ha”.
Non si può non notare come sul coronavirus cinese, sin dall’inizio, ci sia stata davvero poca trasparenza nel comunicare le diverse notizie al riguardo e che, ad oggi, dopo diverse settimane, non ci sia stato niente di sicuro né per quanto riguarda la portata dell’epidemia, né sulla sua reale origine né sulle eventuali cure.
Speriamo che i prossimi giorni siano decisivi per fare chiarezza su questi vari aspetti fondamentali per capire la reale portata di questo allarme e le possibili misure per contenerlo.