La gratitudine è un’emozione profonda e potente che ci spinge a riconoscere e apprezzare le persone, le situazioni e le circostanze che arricchiscono le nostre vite.
“Sono grato a tutte quelle persone che hanno detto No. Grazie a loro ce l’ho fatta da solo” (Wayne Dyer)
Fin da piccoli, tra prime parole che ci insegnano a pronunciare, c’è la parola “grazie”; ho riflettuto su questo particolare, in apparenza scontato, proprio in questi giorni e ho anche ricordato che spesso mi invitavano a dire “grazie” quando, altrimenti, in alcune occasioni, quasi per togliermi dall’imbarazzo, avrei più facilmente risposto: “no” per timidezza oppure per paura del giudizio altrui.
E’ tipico di alcuni bambini molto introversi, desiderare qualcosa ma non avere il coraggio di chiedere e, addirittura, rifiutare ciò che viene generosamente offerto, per non sentirsi degni di poter ricevere un dono, grande o simbolico che sia.
Molti di noi partono da una visione della vita non improntata alla gratitudine per quello che si ha ma alla “mancanza” per quello che non abbiamo; in tal modo spesso possiamo scivolare in veri e propri stati di depressione o angoscia, di rabbia repressa e di mancanza di autostima; questo atteggiamento rinunciatario porta a lamentarsi invece che cercare motivi di soddisfazione e gioia nella propria esistenza.
Quando si parte da uno stato di profonda gratitudine e apprezzamento per quello che si ha nella vita possiamo crearne ancora di più per noi stessi e per gli altri, e possiamo accedere ad un benessere interiore che non si può comprare da nessuna parte e non si può trovare da nessuna parte se non in noi stessi. Solo se siamo in grado di notare l’abbondanza e la ricchezza che già abbiamo possiamo poi riconoscerla quando questa ci viene offerta dall’Universo. Se non la vediamo nelle nostre vite sarà impossibile riconoscerla in futuro, perpetuando solo mancanza.
Quando nella mia vita mancava una delle parti più importanti per me, come essere umano, ossia la capacità di muovermi autonomamente sulle mie gambe, ho passato anni terribili a imprecare e disperarmi.
Ho continuato così per diversi anni fin quando un giorno, ormai abituata a spostarmi per lunghi tratti con la sedia a rotelle, iniziai ad abituarmi all’idea che forse non avrei più potuto camminare con le mie gambe e allora dentro di me accadde qualcosa. Mi trovavo a Milano, era dicembre e già la città era piena di luci, così, anziché disperarmi per il mio stato e la mia mancanza, iniziai ad apprezzare quello che potevo ancora fare con i miei sensi, ossia vedere i colori, gli addobbi e ascoltare, ridere, parlare e molto altro, tutti particolari che fino ad allora davo per scontati.
Da lì qualcosa si sbloccò, iniziai a sostituire la mia costante disperazione con la pratica della “gratitudine”.
Essere grati per tutto quello che di buono ogni giorno potevo vedere, ascoltare e perfino immaginare e fu da quel giorno che iniziò anche il mio processo di guarigione interiore.
Mi resi conto che era stato troppo facile pretendere che nella mia vita fosse tutto come lo desideravo e che essere grati quando niente ci manca è scontato ma la vera sfida è riuscire ad essere grati proprio quando, quello che ci permette di essere felici, non ci raggiunge subito oppure, quando lo perdiamo.
Partendo da piccole cose per cui essere grati ogni giorno mi sono inizialmente allenata a fare caso a quali fossero quelle che in una giornata potevo annotare scrivendole su un mio quaderno. Questo è stato il mio esercizio per alcuni mesi; in seguito l’essere grati è diventata una pratica spontanea di vita e più sono stata grata e più Doni la vita mia ha riservato.
La gratitudine infatti ci permette di apprezzare le persone che ci circondano e di riconoscere il valore del loro contributo alla nostra vita. Ci fa sentire più vicini a loro e ci spinge a fare lo stesso per gli altri.
Essere grati quindi non significa essere accontentarsi o smettere di perseguire i nostri obiettivi, ma piuttosto riconoscere le cose positive che ci sono già accadute e che ci hanno portato fin qui. Ci aiuta a trovare la forza e la motivazione per affrontare le sfide future con maggior fiducia e determinazione.
La gratitudine ci ricorda che la vita è un dono prezioso e che dobbiamo prenderci cura di ciò che abbiamo, apprezzare ogni momento e fare il possibile per contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Sii grato per ciò che hai, e continua a lottare per ciò che vuoi.
Invito anche voi a fare della Gratitudine una vera e propria pratica di vita, un appuntamento fisso con voi stessi da inserire nella routine del vostro benessere.
Provare per credere!
Negli anni mi sono stati molto di conforto autori come il Dott. Wayne Dyer del quale vi lascio alcune delle citazioni che mi hanno aiutato a riflettere e cambiare atteggiamento mentale sul tema gratitudine:
“Rispetto a ogni cosa che ti è successa puoi sentirti dispiaciuto per te stesso o trattare ciò che è accaduto come un dono. Tutto è sia un’opportunità per crescere, sia un ostacolo per impedirti di crescere. Devi scegliere.”
“La felicità significa non lamentarsi di quello per cui non c’è niente da fare. Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi”
“Il paradiso in terra è una scelta che devi fare, non un posto che devi trovare”
“Non c’è scarsità di opportunità di vivere la vita che ami. C’è solo scarsità di determinazione di farlo accadere”
“Godersi la vita è di gran lunga superiore all’essere valutato in base alla tua performance nella vita”
“Ogni mattina, guardando per la prima volta il giorno, hai la scelta di dire, ‘Buongiorno, Dio’ oppure ‘Buon Dio, è giorno’ ”
Concludo con una frase del Dott. Filippo Ongaro https://www.metodo-ongaro.com/
il quale introduce un argomento strettamente collegato al tema della “Gratitudine” ossia quello dell’accettazione del momento presente e di ciò che ha da offrirci:
“Accettare l’incertezza dell’esistenza spegne la paura e permette di vivere con maggior pienezza tutto ciò che la vita ha da offrire“. (Filippo Ongaro)
Restare ancorati alla realtà ed accettarla pienamente ci consente sia di centrarci sulla gratitudine sia di sciogliere i blocchi interiori causati dai nostri ricorrenti pensieri di mancanza, solo così possiamo liberarci da una mente rigida ed ossessiva e iniziare a dialogare in modo positivo con il nostro inconscio e fare diventare l’essere grati un Dono che facciamo ogni giorno a noi stessi.