Gli ormoni “Dhea e cortisolo: un equilibrio per la vita” – un articolo del Dott. Ascanio Polimeni

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Il cortisolo influenza tutte le cellule del nostro organismo, garantendoci la sopravvivenza. Piccole ondate di cortisolo svolgono effetti benefici sul sistema immunitario stimolandone le funzioni anti infettive e favorendone le azioni antinfiammatorie.

Nelle situazioni stressanti è il cortisolo(coadiuvato dall’aldosterone) che sostiene la pressione arteriosa, l’equlibrio idrico-elettrolitico, il battito cardiaco, la circolazione e l’irrorazione degli organi vitali ;l’ormone favorisce altresì l’apporto di acidi grassi e di glucosio al fine di ottimizzare la produzione energetica negli organi maggiormente coinvolti nella reazione allo stress, come cuore,polmoni, muscoli e sistema nervoso; in queste circostanze, l’ormone ci permette di fronteggiare e superare al meglio la situazione avvertita dall’organismo come pericolosa, nonché di controllare i pericolosi fenomeni infiammatori che caratterizzano la reazione allo stress. E’ grazie al cortisolo, modulatore delle catecolamine, che riusciamo ad affrontare con sicurezza ed atteggiamento mentale positivo le situazioni stressanti senza farci prendere dal panico ed a farci paralizzare dall’ansia. Infatti la percezione negativa dello stress (distress) provocata da alti livelli di adrenalina e noradrenalina,e’alla base di molte patologie come quelle cardiovascolari, le degenerative ed il cancro stesso.

Piccole dosi quotidiane di cortisolo migliorano altresì l’umore ed i processi cognitivi come la capacità di concentrazione e di memorizzare i vissuti specie in situazioni stressanti, favorendo l’ideazione, la fluidità e la chiarezza di pensiero;anche la  rapidità con cui si prendono decisioni importanti in situazioni ad alto contenuto di stress, la dobbiamo proprio all’azione del cortisolo.

Qualsiasi essere vivente non potrebbe vivere senza gli effetti vitali del cortisolo, soccomberebbe al minimo stress come accade in natura agli animali più deboli e vecchi. Il cortisolo viene prodotto fisiologicamente dalla zona fascicolata della corteccia(area più esterna) delle ghiandole surrenali.L’ormone circola nel sangue prevalentemente (pari al 94-95%) in una forma inattiva che e’ coniugata da due proteine plasmatiche(albumina e transcortina o CBG), mentre la forma libera e biologicamente attiva e’ pari al 5-6%.L’ormone viene secreto dalle ghiandole surrenali in base ad un ritmo giornaliero o circadiano con picco mattutino intorno alle 8 – 9  e minimo serale , tra le 22 e la mezzanotte.

Questa circadianità fa si che il cortisolo possa esercitare le sue funzioni vitali nel corso della giornata ed essere metabolizzato nella fase pomeridiana e serale. In questo modo tutte le cellule ne sfruttano i suoi effetti proenergetici senza essere intasate ed intossicate dalla sua azione. In queste condizioni ottimali, l’ormone può esercitare le sue azioni essenziali per le funzioni cellulari senza creare danni.Il ritmo circadiano dell’ormone viene regolato da un meccanismo di autoregolazione che si realizza grazie alla presenza di alcuni recettori che sono disseminati nell’ippocampo, nell’ ipotalamo ed in altre aree cerebrali.

Questi agiscono come sensori deputati a registrare i livelli giornalieri(i primi) e sotto stress (gli altri) del cortisolo ed a limitarne la produzione oltre certi valori; ciò avviene attraverso l’inibizione del CRH  e dell’ ACTH,  liberati rispettivamente dall’ipotalamo e dall’ipofisi.In pratica,questo sistema di regolazione, si comporta come una specie di servofreno automatico che,avvertiti certi livelli ormonali,retroagisce bloccando i segnali che danno origine alla cascata. Per questo motivo e’ nominato ‘’feedback’’ o retrocontrollo negativo ed e’ comune a molti assi ormonali(ormoni sessuali ed ormoni tiroidei) con il fine di garantirne la realizzazione dei ritmi circadiani, l’armonizzazzione reciproca nonche’ la modulazione di pericolosi eccessi ormonali.

L’azione del cortisolo viene altresì regolata da altri meccanismi fisiologici:

-la produzione sinergica da parte delle surrenali del dhea e dell’aldosterone che, influenzando i livelli di acth, regolano indirettamente la produzione di cortisolo da parte dei surreni.

-l’attivita’ enzimatica di alcuni tessuti(ossa, fegato, tessuto adiposo, cellule del sistema immunitario, reni, sistema nervoso) che producono il cortisolo da precursori non attivi (cortisone) e viceversa.Lo stesso dhea, attraverso il suo metabolita cheto-dhea, favorisce la trasformazione del cortisolo in cortisone.

-L’ espressione del gene attivatore la sintesi di cortisolo,viene inibita dal dhea mentre viene stimolata dalle famigerate citochine infiammatorie che si accumulano con l’invecchiamento e nello stress cronico.

Questo perfetto e complesso meccanismo di controllo delle azioni e della sintesi del cortisolo, si realizza in quanto, svolgendo l’ormone funzioni cataboliche, alti e costanti livelli di cortisolo porterebbero a conseguenze negative su tutte le funzioni cellulari.In questo modo l’azione dell’ormone viene limitata ai periodi del giorno in cui ce n’è più bisogno, garantendoci sprint psico-fisico nonché ottimale attività del sistema immunitario, cardiovascolare, nervoso e di tutti gli apparati. Allo stesso tempo bassi livelli pomeridiani e serali dell’ormone, agevolano la realizzazione della fase anabolica e riparativa sotto l’influenza dell’ormone della crescita e della melatonina, che inibiscono a loro volta la produzione notturna del cortisolo.

Come spesso avviene in natura, le azioni di un ormone vengono controllate dagli effetti di un altro ormone; basti pensare alle azioni modulatrici del progesterone sugli estrogeni ed al tanto propagandato equilibrio tra insulina e glucagone.Anche il dhea ed il  cortisolo, agiscono di concerto modulandosi vicendevolmente ed influenzando cosi’ molte funzioni con azioni spesso contrastanti che regolano il sistema nervoso ed immunitario, il metabolismo energetico ,di grassi, zuccheri e proteine, la produzione di eicosanoidi buoni e cattivi, il metabolismo muscolare, osseo, della pelle e dei connettivi. Il dhea ha un suo ritmo circadiano meno evidente e definito di quello del cortisolo; viene prodotto in dosi significative(e’ lo steroide piu’ diffuso nel  corpo umano) dopo i primi anni di vita, fino al raggiungimento di un picco tra i 20 ed i 30 anni  per poi scemare progressivamente con il trascorrere degli anni. Verso i 70 – 80 anni  i livelli di dhea sono solo del 10-20% rispetto al picco giovanile. La ridotta produzione del dhea con l’età, detta adrenopausa, è da attribuirsi ad un involuzione morfologica dell’area corticale delle surrenali (zona reticolare), in cui l’ormone viene sintetizzato.

A questo fenomeno concorrono altresì gli effetti negativi sulla sintesi dell’ormone esercitati dalle citochine infiammatorie che si accumulano con l’età.L’ormone, come il pregnenolone, viene altresì prodotto in misura minore dalle cellule gliali del sistema nervoso,dalle gonadi e dalla pelle.La secrezione del dhea, come quella del cortisolo e dell’aldosterone, è regolata dall’ acth ipofisario.L’ormone circola nel sangue prevalentemente come Dhea’S o solfato, che e’ una forma di deposito coniugata a proteine plasmatiche (ma con evidenti effetti neurologici);questa viene trasformata nei tessuti periferici ad opera di alcuni enzimi detti sulfatasi in Dhea libero o biologicamente attivo.

Il Dhea’S è anche la forma che viene abitualmente dosata nel sangue in quanto più stabile della forma libera.Molti degli effetti del dhea sono da attribuirsi alle sue azioni dirette di tipo genomico e nongenomico, altri alla sua trasformazione nei tessuti periferici in androgeni, in estrogeni e in altri metaboliti (androstenediolo,androstenetriolo, cheto-dhea).Uno dei ruoli preminenti del dhea, è quello di disciplinare  l’azione del cortisolo, influenzandone  la produzione ed antagonizzandone gli effetti  negativi specie sul sistema nervoso ed immunitario(del timo in particolare).

D’altra parte lo stesso cortisolo, tende a modulare la sintesi di dhea, influenzando la produzione dell’acth. Come vedremo successivamente, entrambi gli ormoni sono assoluti protagonisti della reazione allo stress.I due ormoni influenzano l’attività di tutti gli apparati,svolgendo primariamente il cortisolo azioni cataboliche ed il dhea funzioni di tipo anabolico; Il dhea potenzia gli effetti proenergetici,antinfiammatori ed antistress del cortisolo, ostacolandone allo stesso tempo le azioni negative che sono conseguenza dell’eccessivo catabolismo(perdita di massa ossea e muscolare, invecchiamento della pelle) nonchè di altre azioni(diabete, obesità, immunodepressione, neurotossicità).

Il rapporto ottimale tra il  dhea ed il cortisolo, valutati entrambi con dosaggio plasmatico mattutino, è quello dei 25-30 anni ovvero tra 15 e 25.A questi valori deve essere riportato al fine di ottimizzare il funzionamento armonico dei due ormoni e di tutti quegli apparati che ne sono influenzati.In particolare sono il sistema nervoso e quello immunitario ad essere particolarmente condizionati da questo rapporto.Appare chiaro che e’di importanza fondamentale la valutazione anche dei valori assoluti  dei livelli plasmatici o salivari degli ormoni,che se entrambi ridotti di ugual grado, darebbero un rapporto pressochè normale.

Dhea-Cortisolo nell’Aging.

Con l’invecchiamento di solito si osserva un brusco ed imponente calo dei livelli di plasmatici di dhea,  dei suoi metaboliti nelle urine delle 24 ore (17-chetosteroidi) e di altri ormoni anabolici come testosterone, melatonina e gh, mentre i valori del cortisolo totale e libero nel plasma, del cortisolo libero e dei suoi metaboliti nelle urine delle 24 ore (17-idrossicorticosteroidi), possono essere lievemente aumentati, stabili o ridotti in modo meno evidente.Ciò può favorire, a causa di una dominanza del cortisolo rispetto al dhea e quindi del catabolismo sull’anabolismo, l’insorgenza di molte patologie connesse al processo di invecchiamento (Hechter 1997-Bruin 2002-Valenti 2002-2004):

1. osteoporosi, perdita di massa muscolare (sarcopenia),assottigliamento ed invecchiamento della pelle,rallentamento dei processi di guarigione delle ferite.

2. depressione, disturbi dell’umore, perdita di memoria specie di quella dichiarativa.

3. immunosenescenza caratterizzata da un lato dall’indebolimento delle difese immunitarie con aumentata suscettibilità verso infezioni e tumori, dall’altro dall’incremento di patologie infiammatorie croniche.

4. obesità di tipo addominale dovuta a resistenza periferica all’ insulina ed alla leptina associata ad anomalie dei grassi nel sangue,arteriosclerosi,ipertensione,ritenzione idrica, diabete ed aumentata incidenza di patologie cardiovascolari.

5. artrosi.

6. anomalie ed asincronie in altre funzioni ormonali.

In altri soggetti, le cui surrenali tendono ad esaurirsi a causa dello stress cronico(adrenal fatigue), può osservarsi, oltre a quella del dhea e dei suoi metaboliti urinari, una riduzione più o meno evidente dei livelli di cortisolo plasmatico totale e libero (solitamente di scarso valore diagnostico in quanto soggetti ad oscillazioni) e sopratutto del cortisolo libero (indice della produzione giornaliera della frazione biologicamente attiva) e dei suoi metaboliti (espressione del grado di utilizzo e quindi del metabolismo periferico) nelle urine delle 24 ore.

In alcune situazioni si può verificare un fenomeno paradosso caratterizzato da livelli plasmatici più o meno elevati,associati ad un calo dei suoi metaboliti urinari, espressione di un ridotto utilizzo dell’ormone causato dalla minore sensibilità dei recettori periferici dello stesso ormone.In sostanza il cortisolo si accumula nel sangue  quando non viene adeguatamente utilizzato dai tessuti.In entrambe queste situazioni si osserveranno i caratteristici sintomi da carenza (o da inadeguato utilizzo o metabolismo dell’ormone) quali:

-stanchezza profusa specie dopo uno stress, in posizione eretta, al mattino(difficoltà a svegliarsi presto) e nel primo pomeriggio con migloramento serale.

-febbricola specie dopo uno stress

-difficoltà a controllare lo stress con sbalzi d’umore, aggressività, attacchi di panico, problemi di concentrazione, confusione, sonnolenza e vuoti mentali.

-improvvise crisi ipoglicemiche che si manifestano con irritabilità, sudorazione e voglia di dolci che favoriscono l’aumento di peso

-senso di fame smodato verso i cibi salati

– sbandamenti, tachicardia, vertigini in posizione eretta, svenimenti, espressione di bassa pressione.

-allergie,ipersensibilità a sostanze chimiche e ad additivi, orticarie, eczemi, psoriasi, gastriti, coliti, congiuntiviti, artriti, patologie autoimmuni, infiammazioni varie

-chiazze iperpigmentate su pelle e mucose (causate dagli effetti di stimolo della melanina da parte degli alti valori di acth)

Molti di questi disturbi tendono ad accentuarsi in seguito ad uno stress psico-fisico anche minimo ed in posizione eretta ed a migliorare con il riposo ed in posizione distesa.

In tutti questi casi, ai sintomi da carenza di cortisolo,si associano quelli dovuti a deficit di dhea come:

-perdita di peli pubici ed ascellari ed agli arti (uomo)

-pelle, capelli e congiuntive secche

-suscettibilità alle infezioni ed alle infiammazioni croniche(artrite reumatoide)

-suscettibiltà verso diabete, aumento di peso, dislipidemia , patologie cardiovascolari ed osteoporosi.

-dolori articolari

-perdita di tonicità e di massa muscolare, inflaccidimento dell’addome.

-stanchezza,depressione,sbalzi d’umore,calo della libido e della potenza erettile,problemi di memoria.

-scarsa resistenza allo stress ed in particolare verso i rumori.

-accumulo di grasso in sede addominale.

DHEA e Cortisolo: una questione di ritmo.

Le anomalie più frequenti dei due ormoni  che si osservano con l’invecchiamento, riguardano le perturbazioni qualitative dei ritmi circadiani. Con l’eta’si verifica un appiattimento della curva del cortisolo, che viene a mancare del consueto picco mattutino e con possibilità di picchi serali anomali (Ferrari 2001).In sostanza l’ormone viene prodotto in modo sbagliato:ridotto la mattina con comparsa dei caratteristici sintomi da carenza e presenza serale con disturbi del sonno, ansia, irritabilità e fame serale immotivata.

Ciò comporta naturalmente una produzione globale giornaliera ed un suo metabolismo di poco alterati.Anche la curva del dhea tende ad appiattirsi in modo ancora più evidente.    Poiché il ritmo circadiano del cortisolo e del dhea influenzano il ritmo giornaliero di altri sistemi ormonali nonchè del sistema immunitario,anche questi ne risentono aprendo le porte all’anarchia ed alla desincronizzazione ormonale ed immunologica.

Equilibrio Dhea – Cortisolo: quali cure.

A seconda del quadro clinico e di laboratorio che si presenta, potremmo utilizzare dhea da solo o in associazione con cortisolo ed eventualmente con microdosi di melatonina da somministrare il tardo pomeriggio con il fine di prevenire il picco anomalo serale di cortisolo e di ripristinare  quindi l’armonia dei ritmi circadiani.

E’ molto importante ricordare che, quando viene prescritta l’assunzione del cortisolo,e’ opportuno procedere ad una simultanea somministrazione di dhea e di altri ormoni anabolici, con lo scopo di potenziarne le azioni positive specie antinfiammatorie, limitandone gli effetti negativi di tipo catabolico (Cutolo 1999).Anche le tecniche di rilassamento come yoga, la meditazione trascendentale e le tecniche di ‘’Stress Management’’,sono di grande aiuto nell’armonizzare il rapporto tra i due ormoni.

Il ruolo del pregnenolone sull’equilibrio Dhea-Cortisolo.

Come più volte sostenuto, essendo il pregnenolone precursore sia del dhea che del cortisolo e  venendo utilizzando dall’organismo a seconda delle necessita’ del momento (funzione adattogena), può essere somministato nelle varie situazioni in cui si osserva una carenza del dhea associata o meno a quella del cortisolo ed in particolare nella patologie che sono espressione delle varie fasi dello stress cronico.
Naturalmente ne andrà sempre verificata la conversione sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo.

Qualora questa sia assente o parziale, il pregnenolone andrà sostituito o associato ad uno o ad entrambi gli ormoni a seconda delle circostanze. Benificieranno di questa terapia, soprattutto quei casi di patologie a carattere infiammatorio cronico come l’artrite reumatoide,la fibromialgia o quei pazienti affetti da fatica cronica in cui si osserva di frequente una simultanea carenza sia di dhea che di cortisolo.

tratto dal sito http://www.studioapolimeni.com

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